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El proyecto BigBag, fundado por Alessandra Pellegrini en Milán, combina moda ética y sostenible con un fuerte compromiso hacia la inclusión social, utilizando materiales reciclados y colaborando con cooperativas sociales.

La moda ha la capacità di riflettere e influenzare le dinamiche sociali, e questo è il cuore del progetto BigBag, fondato da Alessandra Pellegrini a Milano. Presentato nella storica Biblioteca Braidense, BigBag non si limita ad essere un marchio di accessori, ma rappresenta un connubio di etica, sostenibilità e inclusione sociale, portando con sé un messaggio di responsabilità e cambiamento.

Le borse, presentate nel progetto, non sono solo oggetti funzionali, ma vere e proprie dichiarazioni di intenti. Pellegrini ha sottolineato come il progetto miri a trasformare l’idea stessa di un accessorio di moda in un simbolo di responsabilità sociale. Utilizzando materiali di recupero, tra cui i famosi sacchetti blu di Ikea, il progetto si propone di ridurre i rifiuti attraverso una produzione artigianale che coinvolge cooperative sociali. Queste cooperative forniscono opportunità di lavoro per persone appartenenti a categorie fragili, dimostrando l’efficacia dell’economia circolare.

Collabora con prestigiosi partner, come l’azienda Rubelli, che fornisce tessuti, e Ethicarei, prima filiera etica del Made in Italy garantita dal WFTO. Questo approccio ha portato alla creazione di borse di alta qualità, che non solo soddisfano standard estetici, ma anche una visione sostenibile e inclusiva.

BigBag si distingue non solo per i suoi materiali ma anche per il suo legame culturale. La prima capsule collection rende omaggio a due icone milanesi: la Pinacoteca di Brera e il Duomo. Ogni modello echeggia gli elementi caratteristici di queste architetture e opere d’arte, creando un dialogo tra l’estetica della moda e la cultura. “Brera è un simbolo potente della cultura italiana, un luogo dove la bellezza dialoga con la storia e con il Pensiero,” ha affermato Pellegrini.

Le borse sono disponibili non solo nei bookshop di importanti luoghi culturali come la Pinacoteca di Brera e il Duomo Shop, ma anche online, ampliando il raggio d’azione del messaggio di sostenibilità. L’inclusione di BigBag in eventi di rilievo come il Fuorisalone e la Design Week contribuisce a rendere visibile la sua missione socio-culturale.

Nicolò Favaretto Rubelli, amministratore delegato di Rubelli, ha commentato questa sinergia, affermando: “Oggi è bello vedere che quei tessuti che per vari motivi erano usciti dalla nostra collezione possono non solo rinascere a nuova vita, ma addirittura viaggiare per il mondo sotto forma di borse extra-large, veicolando un messaggio di assoluta sostenibilità, materiale e umana.”

L’iniziativa di BigBag va oltre il semplice desiderio di entrare nel mercato della moda. Si tratta di un impegno per dimostrare che è possibile coniugare bellezza e responsabilità. “Insieme vogliamo realizzare non solo borse, ma anche un futuro più sostenibile e inclusivo,” sono state le parole di Micaela Le Divelec di Ethicarei, sottolineando l’ambizioso obiettivo di creare un futuro migliore attraverso il design e la moda.

BigBag non è solo un marchio, ma un veicolo di trasformazione sociale, un’iniziativa che potrebbe rappresentare un cambiamento significativo nell’industria della moda, dove il valore etico è sempre più fondamentale.

Source: Noah Wire Services